Subiaco
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Uno dei borghi più belli d'Italia, incastonato in alcuni dei paesaggi più suggestivi dell'Appennino laziale. Stiamo parlando ovviamente di Subiaco, perla dell'Aniene e custode di tesori inestimabili, come quei monasteri benedettini famosi in tutto il mondo.
Sono proprio i cammini della fede, i luoghi sacri, i gioielli spirituali il vero fiore all'occhiello di Subiaco. Ma anche il borgo stesso merita una visita molto approfondita, con tante attrazioni storiche - come quelle legate alla stampa - sparse per le vie incantevoli del centro storico.
Quindi non ci resta altro che scoprire Subiaco, attraverso tutte le cose da sapere prima di partire.
Andateci se vi piace: monasteri ed eremi, cammini della fede, escursioni e sport in montagna.
Per quanto tempo: uno o due giorni.
Il periodo migliore: tutto l'anno.
Cosa sapere
Subiaco è un antico borgo medievale del Lazio, adagiato su uno spettacolare colle roccioso nell'alta Valle dell'Aniene; i Monti Simbruini, disseminati di querceti e faggeti, regalano scorci paesaggistici davvero incredibili, che fanno da cornice al centro.
Petrarca definì Subiaco "la soglia del Paradiso". Per la sua felice posizione all'interno del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, per la sua capacità di rispondere a dei requisiti di vivibilità e di qualità dei servizi , ma soprattutto grazie al suo patrimonio ricco di arte e tradizioni, la città è stata inserita nel club, come detto, dei Borghi più Belli d'Italia.
Un richiamo costante alla bellezza, e non solo quella naturalistica; non è un caso, forse, che proprio qui abbiano avuto i natali due donne simbolo del fascino italiano nel corso dei secoli, come Lucrezia Borgia e la diva Gina Lollobrigida.
Ma tornando alla visita di Subiaco, tanti sono gli itinerari offerti ai turisti; un giro alla scoperta del centro storico, per i vicoli del suo borgo medievale, tra chiese antiche e piacevoli piazze, risalendo fino all'immancabile Rocca Abbaziale dei Borgia che domina tutto il territorio; o ancora "all'uscita del fiume" vi sono i suggestivi monasteri benedettini del Sacro Speco, che si trova incastonati in una immensa parete di roccia, e quello di Santa Scolastica, luoghi in cui religione e arte si incontrano.
I più avventurosi possono anche optare per una discesa in rafting lungo il fiume Aniene. Per chi ama la natura e la montagna pura, invece, c'è la vicina località di Monte Livata, all'interno del Parco dei Monti Simbruini, che ospita la più grande faggeta d'altura d'Europa, nonché percorsi trekking e impianti sciistici per gli sport invernali.
Negli ultimi anni ha riscosso un nuovo interesse il laghetto di San Benedetto, a 10 minuti dal centro di Subiaco. Per la sua bellezza e la purezza delle acque, è stato ribattezzato come i Caraibi del Lazio.
Dove si trova
La conformazione naturale del paese, caratterizzata dal corso del fiume Aniene, affluente del Tevere, ha notevolmente condizionato il suo sviluppo storico e ha favorito l'evoluzione degli insediamenti urbanistici. Alcuni ritrovamenti provano che sia stata popolata dagli Equi e dai Latini, successivamente arrivarono i Romani che nell'anno 304 a.C. fondarono alcune colonie e costruirono ben quattro acquedotti.
La zona divenne velocemente una prestigiosa meta di villeggiatura per i Romani, come testimoniano i resti della Villa Imperiale fatta costruire da Nerone, di essa, resa preziosa dai materiali pregiati utilizzati come il marmo, ed arredata con lusso, ancora oggi si possono ammirare i resti.
Proprio sui resti di questa villa nel V secolo d.C. San Benedetto da Norcia fece costruire uno dei dodici monasteri della zona, tutti in seguito distrutti dai saraceni, fatta eccezione per quello di Santa Scolastica.
La storia di Subiaco è legata anche a quella della stampa: fu proprio nei locali del monastero che nel 1465 due stampatori tedeschi diedero vita alla prima tipografia italiana. Con il passaggio del feudo sotto il dominio dei Colonna il borgo medievale andò progressivamente fortificandosi. Il territorio di Subiaco fu poi governato dalla famiglia Borghese, dai Borgia e dai Barberini. In seguito al crollo dello Stato Pontificio la cittadina fu annessa al Regno d'Italia.
Come si vive
La città, addolcita da un clima caldo e temperato, con una temperatura media annua di 15.7 °C, è caratterizzata da un territorio di origine lacustre. Deve probabilmente il suo antico nome Sublaqueum (sotto i laghi) ai laghi Simbruina Stagna.
Situata ad appena 70 km da Roma, Subiaco ha avuto in passato un importante ruolo per quanto riguarda i traffici commerciali, ma già in epoca romana la principale risorsa economica locale era il turismo. Al tempo per sfuggire all'afa della capitale e in epoca moderna per i suoi tesori culturali, dalla vasta raccolta di manufatti preistorici, di fossili e di reperti etruschi e romani alla sua collezione numismatica e di strumenti scientifici di varie epoche. Tra le industrie spiccano i comparti della carta, della stampa, dei metalli e dell'energia elettrica, ma importante è anche il ramo agricolo, specializzato nella produzione di uva e olive.
Visitare Subiaco è di per sé un piacere, ma avere la possibilità di comprendere la genesi di una terra ricca di storia e cultura, attraverso le sue tradizioni è di sicuro una fortuna. Un'occasione da non perdere nel mese di agosto è dunque Rajche, radici in comune, un evento dedicato alla cultura locale e dialettale tra poesie, stornelli e canti popolari.
Ad ottobre, invece, si tengono i Festeggiamenti in onore di Santa Celidonia. La leggenda narra che la santa, intorno all'anno 1000, lasciò la casa paterna per ritirarsi a vita eremitica in una spelonca sui monti Simbruini, denominata "Mora Ferogna"; la grotta, miracolosamente, rimase in piedi nonostante i bombardamenti delle due guerre mondiali abbiano duramente colpito questa zona.
A marzo Subiaco si riunisce per la patronale Festa di San Benedetto da Norcia. Due giornate di festeggiamenti a conclusione delle cosiddette Celebrazioni Benedettine, che hanno il loro momento centrale e solenne nella processione con la Statua sacra di San Benedetto, con la celebrazione presso la Basilica di Sant'Andrea. Vi si tiene infine una fiera dell'enogastronomia e dell'artigianato dell'Alta Valle dell'Aniene dove, con i sapori, gli odori, gli usi e i costumi si faranno rivivere antiche tradizioni.
Grazie alle sue forti matrici gastronomiche, a Subiaco grande spazio viene dato anche alla buona cucina, e chi visita questo borgo laziale può lanciarsi senza paura in un tour culinario di tutto rispetto. Dai Ju Pappaciuccu (a base di cavoli neri lessati, impastati con tozzi di pizza di granturco raffermi e pane casereccio) passando per la polenta (contrariamente a quella del nord Italia è sottile, morbida e irrorata di sugo rosso con pezzetti di carne, solitamente spuntature di maiale), fino alle coppiette (strisce di carne suina salate e condite con spezie naturali, infilzate con spaghi di canapa e quindi, a coppie, stagionate per almeno due mesi).