Scanno

04.01.2021

Immersa tra gli Appennini abruzzesi, nel cuore delle Gole del Sagittario ecco Scanno, la città dell'oro e della Presentosa.

Meta privilegiata di vacanze, sia invernali sia estive, è anche conosciuta come 'Borgo dei fotografi', poiché i suoi strepitosi paesaggi montani hanno ispirato le opere di grandi fotografi come Mario Giacomelli, che nel 1957 realizzò il celebre scatto il Bambino di Scanno, conservato al MoMa di New York.

Cosa sapere

Scanno è un comune italiano della provincia de L'Aquila, in Abruzzo. Adagiato nell'Alta Valle del Sagittario, è circondato dai Monti Marsicani e rientra nella Comunità montana Peligna, all'interno del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e il suo lago omonimo ha una caratteristica forma a cuore.

Perché Scanno si chiama così? Alcuni dicono che derivi dal latino scamnum, cioè sgabello (o scranno), la forma (più o meno dello sperone roccioso su cui il paese è costruito). Ma c'è da dire che il termine indicava per le milizie romane anche confine tra i diversi territori conquistati. Sembra però che il nome possa derivare da scannèlla, una varietà di orzo coltivata qui. E perché il suo dolce più famoso è proprio Pan dell'orso?
Narra la leggenda che un gruppo di pastori se ne andava per i fatti suoi lungo le vie della transumanza e fu sorpreso da un orso che, invece di attaccarli, si impossessò delle loro bisacce e soprattutto del contenuto, una specie di panelli a base di mandorle e miele, molto graditi dall'animale e che quindi furono proprio ribattezzati con il nome con cui oggi lo conosciamo.

Dove si trova

Sembra che Scanno, antico territorio dei Sanniti, fosse già conosciuto dai Romani, in particolare i più ricchi attratti dalle meraviglie del luogo, come dimostrerebbe una lapide in latino conservata nel locale museo della Lana.

La sua posizione, 'difesa' dai monti che la circondano, l'hanno salvata dalle invasioni barbariche, quasi sempre. Infatti, qui ci sono arrivati i Saraceni e gli Ottomani, le cui influenze si mostrano negli abiti tradizionali femminili, particolarmente sontuosi e drappeggiati, con un copricapo che ricorda molto i turbanti orientali.


Nei diversi secoli, il paese passa di mano in mano tra le diverse famiglie, seguendo le sorti di tutto il contado peligno: qui comandano diversi feudatari, i Conti di Valva, i Di Sangro, i D'Aquino, i D'Avalos, i De Pascale, i D'Afflitto, i Caracciolo, i Borbone. Anzi, c'è chi dice che il borgo mantiene ancora intatta l'atmosfera borbonica, che sembra replicare in piccolo quella di certe zone di Napoli.

Come si vive

La principale risorsa economica di Scanno è il turismo, grazie alle numerosi attrazioni storico-naturalistiche che spingono i visitatori nel cuore dell'Abruzzo tutto d'or, come recitava una vecchia canzone popolare. La vicinanza a L'Aquila, ma anche la facilità di raggiungerlo da Roma rende questa località decisamente attrattiva in ogni momento dell'anno.

Si mantiene vivo il settore legato all'allevamento delle pecore e alle trasformazioni del latte ovino, con la produzione di apprezzati formaggi. Di rilevanza la lavorazione dei merletti e rimane positiva persino la fabbricazione di oggetti di lana e dei costumi tipici femminili. L'oreficeria merita un capitolo a parte, preziosa e raffinata, come la famosa 'Presentosa', ciondolo in filigrana a forma di stella con in mezzo uno o due cuori, simbolo di fedeltà e amore eterno. Inventata nell'Ottocento, nata con oro basso dal color ramato, ora si realizza in oro e argento e in varianti un po' diverse che si basano sempre su quella originaria.
Realizzati in filigrana anche altri gioielli, che richiamano sempre le fogge settecentesche: l'amorino, ciondolo a spilla con piccole pietre preziose, gli anelli nuziali detti Manucce, due mani che si congiungono avvolgendo un cuore, e la Cicerchiata che, nella sua decorazione granulare, richiama i grani della leguminosa cicerchia. E ancora, le Circeje, originali orecchini a navicella e perline, un regalo dei genitori del promesso sposo alla relativa fidanzata.

La cucina di Scanno e dintorni ha uno spessore elevatissimo, concentrato soprattutto sui suoi formaggi e sulla sua carne, pecora e mucca. Molto gettonati i formaggi soprattutto di pecora, primi tra tutti pecorino e ricotte, tra cui quella dalla buccia nera, che si forma per via della stagionatura in assenza di luce. Specialità della zona sono inoltre le caciotte in salamoia e il capriccio di pecora.
Tra i salumi, in primo piano salsicce (sia fresche da cuocere sia secche da mangiare a fettine), lonza, coppa. Tra i piatti, assolutamente da assaggiare i maccheroni alla chitarra, i cazzellitti, le sagne con fagioli e ricotta e i secondi a base di carne di agnello che viene preparata in due soluzioni essenziali: alla brace o al forno con le patate. Per i dolci, infine, da provare è il Pan dell'orso, una cupola resa molto morbida dalla presenza di miele e burro nell'impasto, coperta da uno strato sottile di cioccolato fondente.

Il costo della vita in Abruzzo è generalmente più basso della media nazionale, sia in termini assoluti che rispetto al settore turistico. Dunque, è possibile soggiornare in zona con costi considerevolmente minori rispetto, ad esempio, alle località montane del Nord Italia. Ottima la qualità della vita, grazie a una natura incontaminata e più in generale a un modus vivendi tipico delle genti di montagna, con ritmi lenti e scanditi dai cicli naturali.

La zona di Scanno e delle Gole del Sagittario può essere visitata senza difficoltà durante tutto l'anno. Se primavera e autunno sono perfette per scoprire i mille colori della natura, in estate si trova refrigerio dal caldo della città. I nevosi inverni dell'Abruzzo suggeriscono invece un viaggio per chi ama lo sci e gli sport invernali, grazie ai numerosi impianti presenti in zona.

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