Pozza di Fassa
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Pozza di Fassa (anche nota come "Poza", volendo rispettare l'antica dicitura in lingua ladina) è un comune italiano della provincia di Trento che conta poco più di 2.000 abitanti distribuiti all'interno di una superficie di 72,97 chilometri quadrati.
Si posiziona ad un'altitudine media di ben 1.325 metri al di sopra del livello del mare e non a caso si trova proprio a ridosso del cosiddetto Gruppo del Catinaccio, un massiccio delle Dolomiti situato tra la valle di Tires, la val d'Ega e la val Fossa, nel bel mezzo del Parco naturale dello Sciliar.
Dal punto di vista climatico Pozza di Fassa presenta, come è facile intuire, temperature mediamente fredde, con una piovosità significativa distribuita anche durante le stagioni tendenzialmente più secche: il mese più caldo dell'anno è luglio, durante il quale si registra una media di 15.0 °C, mentre il più freddo è gennaio, durante il quale la media scende fino a -4.1 °C.
Nonostante una posizione apparentemente non favorevole, alcune aree della provincia di Trento risultano essere abitate addirittura a partire dal Paleolitico, quando alcune tribù di cacciatori nomadi risalirono il torrente Avisio.
È attestata anche la presenza di alcuni insediamenti romani nella zona, ma detto ciò le prime notizie storiche più precise relative alla maggior parte dei centri della Val di Fassa risalgono al medioevo. Da allora la storia di Pozza di Fassa è difficilmente scindibile da quella della limitrofa Vigo di Fassa, che ha attraversato la storia vivendo quasi sempre in condizioni abbastanza rigogliose, soprattutto grazie all'agricoltura ed all'allevamento.
La storia turistica di questi luoghi inizia da lontano, addirittura a partire dal 1860, anno durante il quale viene ultimata la prima Statale delle Dolomiti, che porta per la prima volta cittadini provenienti dall'Austria a conoscere questi luoghi. È proprio a cavallo tra il XIX ed il XX secolo che inizia una nuova fase di costruzioni nella zona, che portano residence, alberghi e strutture nuove ad affiancare gli edifici storici preesistenti; ed è sempre in questo periodo che inizia la costruzione di molti dei rifugi che d'ora in avanti caratterizzeranno il gruppo montuoso del Catinaccio (zona particolarmente ricercata dagli amanti delle escursioni da ormai oltre un secolo).
L'area di Pozza di Fassa visse da vicino la prima guerra mondiale, trovandosi proprio nel mezzo della prima linea del fronte, e passò un primo dopoguerra altrettanto tragico a causa di un violento incendio datato 1921, che porterà addirittura ad una prima soppressione del comune datata 1926.
La ricostituzione di Pozza di Fassa risale al 1952 e da allora il comune comprende anche le vicine frazioni di Ronch, di Pera di Fassa e di Monzon. Da allora la città continua a fondare buona parte del proprio guadagno su agricoltura, allevamento e turismo, ma negli ultimi anni è cresciuta anche la produzione di oggetti di artigianato: particolarmente importante soprattutto la creazione e la vendita di mobili e, più in generale, oggetti in legno che vengono impreziositi da decorazioni artistiche raffiguranti temi classici.
Pozza di Fassa dista circa 90 chilometri dal suo capoluogo di provincia Trento. I modi più semplici per raggiungerla in macchina sono essenzialmente due: qualora si provenda dalla Autostrada A22 Modena-Brennero è possibile uscire ad Ora/Egna e prendere la SS48 delle Dolomiti, oppure uscire a Bolzano Nord e prendere la SS241 Grande Strada delle Dolomiti; qualora si provenga dall'autostrada A27 è invece possibile uscire a Belluno/Ponte elle Alpi e poi prendere la SS203.
Esistono inoltre diverse linee di trasporto pubblico che effettuano soste in diverse località limitrofe, oltre che diversi servizi di bus e pullman che partono soprattutto da Trento e Bolzano e permettono di raggiungere varie città della val di Fassa.