Gubbio

26.09.2020

Un borgo iconico dell'Umbria, che si fa amare per il centro storico medievale e per gli scorci mozzafiato: scopriamo tutte le bellezze di Gubbio

Un centro storico medievale, panorami mozzafiato e tanti monumenti che trasudano di storia e tradizioni. Se bastassero poche parole per descrivere Gubbio, probabilmente utilizzeremmo queste.

Gubbio è uno dei simboli indiscussi dell'Umbria, regione da sempre caratterizzata da un verde lucente e tante realtà storiche che non hanno nulla a che invidiare ai cugini toscani o marchigiani. L'ospitalità, gli alloggi e, ovviamente, il buon cibo sono di casa, e questa graziosa cittadina non fa eccezione.

Gubbio, una delle tante perle umbre, è sicuramente un borgo magico tutto da visitare e scoprire. La città (anzi, una delle città) di Don Matteo è pronta ad accogliervi per un viaggio davvero incantevole.

Andateci se vi piace: chiese e palazzi storici, eventi folkloristici, cucina locale.
Per quanto tempo: un weekend.
Il periodo migliore: tutto l'anno.

Pianificare il viaggio

  1. Cosa vedere a Gubbio
  2. Come arrivare e come muoversi a Gubbio
  3. Dove e cosa mangiare a Gubbio
  4. Dove dormire a Gubbio
  5. Cosa vedere nei dintorni di Gubbio
  6. Cosa comprare a Gubbio

Cosa sapere

Alcuni si ricorderanno delle gesta di Don Matteo tra i vicoli del borgo e le campagne circostanti, alias Terence Hill, per una delle fiction più amate della nostra tv. Altri magari avranno in mente le splendide immagini del Duomo o del Palazzo dei Consoli, tra i simboli della città. Altri ancora saranno stati qui a Natale, per veder accendersi l'albero natalizio più grande del mondo, sulle pendici del Monte Ingino. Infine ci sarà chi, tra i tanti turisti, rivivrà con molto piacere i ricordi legati all'annuale Festa dei Ceri, tra gli eventi folkloristici più importanti di tutta la regione.

Insomma, c'è sempre un buon motivo per visitare Gubbio. Le sue bellezze medievali, le vie del centro e tutte le altre attrazioni fanno sì che questa sia una meta davvero interessante per un magico weekend fuori porta. Magari anche come tappa di un tour tra le attrattive umbre. In ogni caso, se siete in vacanza in Umbria non potete farvi sfuggire una visita in questo iconico borgo.

E sapete perché Gubbio viene definita la Città dei Matti? E che oltre a saperlo, potreste anche diventarlo voi stessi? Se desiderate davvero essere qualcosa in più che turisti, sappiate che per entrare a tutti gli effetti a far parte di questa comunità e ricevere l'ambito titolo, una sorta di patente, occorre effettuare una specie di rito.

Pertanto, se volete essere investiti dell'appellativo di "matti", recatevi a Largo Bargello: qui, dovrete girare per tre volte intorno alla piccola fontana presente e il gioco è fatto. Una curiosità che non tutti i visitatori sanno.
Inoltre non perdetevi un vero e proprio tour delle botteghe storiche di fabbri, dove è possibile ancora oggi osservare da vicino questa antichissima quanto caratteristica mansione eugubina.

Dove si trova

Il territorio di Gubbio, collocato nell'area nord-orientale dell'Umbria, al confine con le Marche, è in prevalenza montuoso e collinare e rientra tra le regioni facenti parte della Comunità Montana Alta Umbria.

Il comune umbro si trova in provincia di Perugia ed è il più grande della regione oltre che il settimo in Italia. La città, profondamente influenzata dal monte Ingino, è segnata dai torrenti Camignano e Cavarello che la attraversano.

Già durante l'età del bronzo, vi furono popolazioni che abitarono Gubbio, stanziatesi sul Monte Ingino. Del resto, Gubbio è sempre stata al centro degli scambi tra Mar Tirreno e Mar Adriatico. Nell'89 a.C. ottenne la cittadinanza romana, fu poi meta di Eruli (una popolazione germanica), Goti, Bizantini e Longobardi.

Più che i singoli monumenti, quel che attira di Gubbio è l'atmosfera da centro medievale, che ancora si respira a distanza di oltre mille anni. Una passeggiata tra le strade del centro permette di scoprire alcuni luoghi legati a doppio filo con la ricca storia della cittadina umbra. L'impianto medievale, la tradizione eugubina, è l'aspetto dominante.

Come si vive

Il clima è generalmente mite; la regione è poco piovosa, ma d'inverno aspettatevi spesso la neve. Le stagioni di mezzo, soprattutto la primavera, sono le migliori per visitare la città, anche se il turismo estivo, lontano dalla calura, è comunque molto gettonato. Sotto le feste, invece, il borgo si accende con luminarie, mercatini ed eventi da non perdere.

Gubbio si divide in quartieri, intitolati a diversi santi che si venerano nel territorio, ovvero Sant'Andrea, San Giuliano, San Martino, San Pietro. A San Giovanni, San Pietro e San Marziale sono intitolate tre piazze. Grande devozione c'è anche nei confronti di San Francesco, Sant'Antonio, San Giorgio e Sant'Ubaldo, il patrono di Gubbio. La tradizione religiosa, quindi, è da sempre stata molto importante per la vita cittadina.

Sotto il profilo economico, invece, Gubbio vive perlopiù di turismo e d'artigianato, un'attività che qui ha basi antiche soprattutto per quanto concerne la ceramica, l'intarsio, la liuteria e il restauro. Queste mansioni accomunano il borgo anche ad altre località umbre, vicine e lontane.

Per quanto riguarda gli eventi, non vi è che l'imbarazzo della scelta. Ad esempio, la sera del 14 agosto, dal 1980, i rappresentanti dei quartieri si sfidano per l'elezione del migliore in quello che viene chiamato Palio della Balestra, combattendo con l'arte antica della balestra, per l'appunto.

Quest'ultima, poi, è al centro del Palio ad essa intitolato, che si tiene ogni anno nel mese di maggio. Altri appuntamenti ai quali non mancare sono il Gubbio Summer Festival, il GubbioDocFest, la Festa delle Tavole di Gubbio, il raduno aeromodellistico intitolato Gubbio Air Show, svariati concerti e numerosi tornei sportivi quali il Torneo Futures Città di Gubbio, gara internazionale di tennis.

L'evento che, senza dubbio,ha più successo è quello che riguarda i tre ceri depositati nella Basilica di Sant'Ubaldo, alla quale si può arrivare in funivia partendo dal Centro Storico. L'alzata dei ceri, insieme all'aneddoto del lupo di Gubbio, è ciò che resta più impresso al turista che si reca in questa città dal fascino medievale. Secondo l'agiografia di san Francesco d'Assisi, infatti, egli convertì un feroce lupo, rendendolo mansueto e amico degli uomini, pronunciando queste testuali parole: "Fratello Lupo, in nome di Dio ti ordino di non fare male a me e a tutti gl'uomini", facendogli poi il segno della croce in bocca. Da quel momento il lupo divenne una sorta di cane, amato dal popolo di Gubbio e dai bambini che prima si barricavano in casa per paura.

L'origine della Festa-rito, festa dei Ceri, per alcuni è di origine pagana, legata alla dea Cerere, la dea romana delle messi, per altri religiosa. Secondo i fedeli, l'evento si svolge in devozione del santo patrono, il Vescovo eugubino Ubaldo Baldassini e, pertanto, si terrebbe dal 1160, anno della sua morte. Probabilmente, in questa tradizione, si miscelano il sacro e il profano, come spesso avviene in Italia. Originariamente, si trattava solo di una cerimonia di luminarie ma, in seguito, con la Bolla di Canonizzazione di Sant'Ubaldo ad opera del papa Celestino III, la festa divenne pregna del folklore odierno.

La cosiddetta corsa dei ceri, non prevede vincitori né vinti, ma è molto sentita dal popolo dei partecipanti che ha l'occasione di mostrare in pubblico la propria forza fisica. Ad entrare in chiesa, infatti, sarà sempre prima il cero di Sant'Ubaldo, seguito da quello di San Giorgio e poi da quello di Sant'Antonio.

Anche sotto il profilo gastronomico, Gubbio si difende alla grande. Difatti sono davvero tante le pietanze tipiche da provare: iniziate con i piatti a base di tartufo, il baccalà speziato e la crescia al panaro, una focaccia tipica da mangiare unitamente ai salumi genuini del luogo. Per il resto, la tradizione culinaria è molto simile a quella dei vicini borghi umbri, contraddistinta da ottimi ristoranti e trattorie locali dove poter gustare ogni prelibatezza.

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