Documenti in auto: quali sono obbligatori?
«Patente e libretto», come di prassi. Ma il bollo? E l'assicurazione? E il certificato di revisione? E la conformità del seggiolino del bimbo?
Di solito, quando vieni fermati ad un posto di blocco o di controllo per strada, ti aspetti che il poliziotto, il carabiniere o il finanziere ti dica la frase di rito e ti chieda «patente e libretto». Raramente ci si sente dire: «Favorisca il certificato di conformità dell'allarme antiabbandono del seggiolino del bambino». A chiunque si gelerebbe il sangue davanti a una richiesta del genere, temendo per un attimo di averlo lasciato a casa infilato nella cartella delle fatture e le ricevute. Pensando ai documenti in auto, quali sono obbligatori? Che cosa non deve mancare mai in tasca o nel vano portaoggetti posto davanti al sedile del passeggero?
Bisognerebbe prendere la sana abitudine di controllare non solo se nella macchina ci sono tutti i documenti che siamo tenuti a portare con noi ogni volta che ci mettiamo alla guida, ma anche se sono ancora validi. La memoria, si sa, fa brutti scherzi e dovendo pensare a risolvere i problemi quotidiani, è facile dimenticare le scadenze semestrali o annuali.
Prima, però, occorre fare mente locale per ricordare quali sono i documenti da portare obbligatoriamente in auto. Alcuni, come il libretto, sono fin troppo scontati. Altri, come il certificato della revisione obbligatoria, possono sfuggire. E non è detto che siano obbligatori. Vediamo.
Documenti in auto: la patente
Senza quella, non vai da nessuna parte. Puoi avere a bordo tutta un'enciclopedia di documenti, ma se non porti con te la patente - tassativamente in corso di validità - e ti fermano per un controllo, l'hai combinata grossa.
E potrebbe non bastare. Insieme alla patente, è obbligatoria in auto l'abilitazione professionale per chi si mette al volante per mestiere, cioè per i conducenti di professione. Parliamo, quindi, del certificato KA per guidare i motoveicoli e del certificato KB per gli autoveicoli adibiti a servizio pubblico di piazza o noleggio con conducente.
Chi sta per affrontare l'esame di guida ma non ha ancora la patente può chiedere il foglio rosa, un particolare permesso che si può ottenere anche a 17 anni (in questo caso se si ha la patente A1) per fare pratica in vista della prova per la patente. Non solo occorre portare sempre questo documento in auto, ma serve anche essere accompagnati da una persona che abbia la patente B da almeno 10 anni e che non abbia un'età superiore a 65 anni. Inoltre, bisogna affiggere al lunotto posteriore il foglio con stampata la «P» di principiante. Vanno considerati, pertanto, tutti questi documenti da portare sempre in auto.
Sanzioni
Ci possono essere tre casi in cui un conducente viene trovato alla guida senza la patente e, pertanto, può essere sanzionato per non avere con sé uno dei documenti obbligatori in auto. Il primo, perché la patente non l'ha mai fatta ma ha imparato lo stesso a guidare la macchina. Il secondo, perché la patente l'ha dimenticata a casa. Il terzo, perché la patente gli è scaduta.
Non avere mai conseguito la patente non è equiparabile con il fatto di non averla rinnovata. Quindi, le sanzioni non possono essere le stesse.
Mentre nei due ultimi casi (se il permesso di guida è stato dimenticato o se non è stato rinnovato) ci sono delle sanzioni amministrative, nel caso in cui la patente non sia mai stata conseguita, oppure sia stata revocata o non sia stato autorizzato il suo rinnovo, può scattare il reato.
Nel dettaglio. Secondo il Codice della strada, «chiunque conduce veicoli senza aver conseguito la corrispondente patente di guida è punito con l'ammenda da 2.257 a 9.032 euro; la stessa sanzione si applica ai conducenti che guidano senza patente perché revocata o non rinnovata per mancanza dei requisiti fisici e psichici. Nell'ipotesi di recidiva nel biennio si applica altresì la pena dell'arresto fino ad un anno».
Nel 2016, però, la guida senza aver conseguito la patente è stata depenalizzata e l'ammenda è stata sostituita con la sanzione pecuniaria da 5.000 a 30.000 euro. Questo vuol dire che commette reato l'automobilista che, nell'arco di due anni, viene sorpreso a guidare senza patente. Alla prima infrazione, invece, si risponderà con la sanzione amministrativa.
Riassumendo:
- chi guida senza patente commette un illecito amministrativo ed è pertanto tenuto a pagare una sanzione pecuniaria salata, che va dai 5.000 ai 30.000 euro;
- chi è sorpreso a guidare per due volte senza patente nel corso di un biennio commette reato, con l'arresto fino a un anno.
Documenti in auto: il libretto di circolazione
L'altro documento obbligatorio in auto che ci viene sempre richiesto in caso di controllo è il libretto di circolazione o carta di circolazione. Viene rilasciata dall'ufficio provinciale della Motorizzazione Civile e riporta i dati relativi alle caratteristiche tecniche del veicolo.
Il libretto deve contenere anche il tagliando adesivo che riporta l'eventuale cambio di residenza (va messo anche sul certificato di proprietà). Per questo, occorre rivolgersi agli uffici del Comune presentando:
- un documento di identità;
- gli estremi della patente e della targa del veicolo;
- il modulo di richiesta in distribuzione presso il Comune che va, in parte, conservato con i documenti di circolazione, per gli eventuali controlli stradali fino all'arrivo, per posta, del tagliando di aggiornamento della carta di circolazione.
Il Comune comunica il cambio di residenza all'ufficio provinciale della Motorizzazione Civile, che spedisce direttamente al nuovo domicilio un tagliando adesivo da incollare sulla carta di circolazione e invia al Pra un tabulato meccanografico con il quale comunica il cambio di residenza.
Sanzioni
Se alla richiesta di «patente e libretto» viene mostrata solo la patente perché il libretto di circolazione non è in auto, il Codice della strada prevede una sanzione amministrativa da 40 a 168 euro.
Il conducente dovrà presentarsi presso gli uffici indicati dall'agente di polizia, dove bisognerà presentare il documento originale. Nel caso in cui non si rispetti questo obbligo di presenza, scatta un'ulteriore sanzione compresa tra 419 e 1.682 euro.
Documenti in auto: il certificato di revisione obbligatoria
Dal mese di aprile 2019, l'automobilista deve ricevere il certificato di revisione alla fine del ciclo di controllo, oltre all'etichetta adesiva che viene apposta sul libretto di circolazione.
Si tratta di due cose diverse. Chi effettua l'ispezione del veicolo, attacca sulla carta di circolazione un'etichetta che riporta il risultato della revisione. Dovendo avere sempre in auto il libretto, quando ci ferma la Polizia sarà facile dimostrare se il controllo è stato fatto e superato per poter circolare normalmente.
Oltre a questo adesivo, l'ispettore deve rilasciare all'automobilista un foglio stampato che su cui ci devono essere almeno questi dati:
- numero di identificazione del veicolo (il numero di telaio);
- la targa ed il simbolo dello Stato di immatricolazione:
- la data ed il luogo in cui è stata fatta la revisione;
- la lettura del contachilometri al momento del controllo;
- la categoria del veicolo;
- le eventuali carenze individuate ed il livello di gravità;
- l'esito della revisione;
- la data in cui deve essere fatto il successivo controllo o la data di scadenza del certificato;
- il nome e la firma di chi ha effettuato la revisione o i suoi dati identificativi.
Sul fatto che ci sia o meno l'obbligo di tenere in auto il certificato si è creata un po' di confusione. In realtà, i decreti secondo cui si deve per forza stampare e consegnare il documento al cliente non lo dicono esplicitamente. Solo uno dei due, il numero 215 del 2017, fa riferimento esclusivamente ai soli veicoli commerciali. Inoltre, come detto, sul libretto di circolazione c'è l'etichetta adesiva che riporta il risultato della revisione. Pertanto, almeno in teoria, avere con sé un ulteriore documento sul controllo del veicolo non dovrebbe essere obbligatorio. Tuttavia, e visto che si tratta di un foglio di carta in più, non costa nulla tenerlo insieme agli altri documenti in auto.
Documenti in auto: l'assicurazione obbligatoria
Anche nel caso del certificato dell'assicurazione Rc auto, cioè della polizza assicurativa obbligatoria per poter già solo tirar fuori la macchina dal garage, vanno precisate alcune cose.
Dal 2015 non è più obbligatorio esporre sul vetro dell'auto il tagliando dell'assicurazione. L'esistenza di una polizza in corso viene oggi verificata in altri modi, ad esempio mostrando alle forze dell'ordine l'originale o una copia del certificato cartaceo o la sua versione digitale, se lo si tiene salvato, ad esempio, nello smartphone. Va ricordato che il Codice della strada chiede di portare a bordo questo certificato.
In realtà, nella maggior parte dei casi Polizia, Carabinieri o Guardia di Finanza verificano l'assicurazione di un veicolo nei posti di blocco o di controllo accedendo in loco da un computer alla banca dati da cui risulta l'avvenuto o il mancato rinnovo della polizza. Tuttavia, gli agenti possono chiedere di visionare il certificato nel caso in cui non siano in grado di effettuare questo collegamento in rete.
Da tutto ciò si deduce che si deve portare in auto obbligatoriamente il certificato di assicurazione, cartaceo o digitale che sia.
Va aggiunta un'altra cosa. Si è sentito parlare molto negli ultimi tempi di un altro tipo di controllo in tempo reale da parte delle forze dell'ordine per sapere se sono in circolazione delle macchine senza la Rc Auto. Si tratta delle telecamere installate nelle strade o nelle autostrade, che rivelano il passaggio dei veicoli e catturano le targhe, in modo da consentire la verifica.
A giugno 2020, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiarito che la multa per mancata assicurazione non è valida se rilevata con un autovelox, cioè con un dispositivo predisposto esclusivamente per il controllo della velocità, non per altri compiti.
Significa che se un automobilista si vede arrivare una sanzione per non avere pagato l'assicurazione sulla base di una foto scattata da un autovelox, la multa non è valida e si può contestare.
Sanzioni
A riprova del fatto che il certificato deve essere portato in auto, ci sono le sanzioni previste in caso di mancata esibizione del documento assicurativo. Attenzione, non per non avere l'auto assicurata (sono previste altre multe) ma per non mostrare, su richiesta delle forze dell'ordine, il certificato.
Il Codice della strada prevede in questo caso una multa di 85,50 euro, che diventano 42 euro se la sanzione viene pagata entro i 60 giorni dalla contestazione e 29,40 euro se corrisposta entro 5 giorni.
Il documento assicurativo va comunque mostrato successivamente, entro un massimo di 30 giorni. Se nemmeno questa volta l'automobilista lo esibisce, il Codice prevede una seconda sanzione di 867 euro (431 se pagata entro 60 giorni oppure 301,70 se corrisposta entro 5 giorni).
Documenti in auto: la ricevuta del bollo
Come confermato dalla Polizia di Stato sul proprio sito, la ricevuta del pagamento del bollo auto deve essere conservata per almeno tre anni, termine entro il quale la Regione di competenza può effettuare un controllo sull'avvenuto versamento della tassa di circolazione.
Tuttavia, l'automobilista non è obbligato a portarlo con sé in macchina. Quello che è tenuto a fare, se richiesto, è a mostrarlo in un secondo momento, se ci fosse bisogno di un accertamento per qualsiasi motivo.
Documenti in auto: certificato di conformità del seggiolino
Ed eccoci al seggiolino del bimbo. Dal 6 marzo 2020, chi si porta in macchina i bambini di età inferiore a 4 anni è tenuto ad avere a bordo l'allarme antiabbandono. Un caso paradossale, ma solo per il fatto che arrivare dover installare nel veicolo un sistema che ricordi all'automobilista di non dimenticarsi il figlio a bordo è veramente il colmo.
Il fatto è che l'allarme antiabbandono è obbligatorio. Ed è corredato di un certificato di conformità che lo rende regolare e che certifica il rispetto delle caratteristiche richieste dal ministero dei Trasporti.
Non è obbligatorio portare in auto questo certificato. Anche se la Polizia stradale consiglia di tenerlo con sé per un eventuale controllo. «Consiglia», appunto. Non «obbliga».