Come sono classificate le strade e quali sono i limiti di velocità?
Il Codice della Strada opera un'interessante distinzione tra le varie tipologie di strade presenti sul nostro territorio.
Le disposizioni previste in materia hanno il compito di adattare la circolazione dei veicoli alle caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali dei percorsi stradali. È chiaro, ad esempio, che non è possibile mantenere la stessa condotta di guida sull'autostrada e su una strada urbana in prossimità di una scuola. Per tal motivo il legislatore individua anche limiti di velocità diversi.
Ma procediamo con ordine.
Quali sono le tipologie di strade?
Le strade, che devono avere le caratteristiche minime indicate nel Codice, sono classificate nei seguenti tipi:
- autostrade: sono strade extraurbane o urbane a carreggiate indipendenti o dotate di spartitraffico invalicabile. Esse sono contraddistinte da apposita segnaletica di colore verde, sono riservate alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore e devono essere:
- dotate di almeno due corsie di marcia;
- dotate di eventuale banchina pavimentata a sinistra e corsia di emergenza (o banchina pavimentata a destra);
- sprovviste di intersezioni a raso e di accessi privati;
- dotate di recinzione e di sistemi di assistenza all'utente lungo l'intero tracciato;
- strade extraurbane principali: presentano in linea di massima le medesime caratteristiche delle autostrade. La differenza principale sta nel fatto che in tali casi possono essere presenti accessi alle proprietà laterali;
- strade extraurbane secondarie: sono strade a unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine;
- strade urbane di scorrimento: sono strade a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia. In tali tratti possono essere presenti corsie riservate ai mezzi pubblici, marciapiedi e semafori;
- strade urbane di quartiere: sono strade a unica carreggiata con almeno due corsie, banchine pavimentate e marciapiedi;
- strade locali: sono strade urbane o extraurbane che non rientrano nelle altre categorie di strade;
- itinerari ciclopedonali: sono strade locali, urbane, extraurbane o vicinali destinate prevalentemente alla circolazione di pedoni e biciclette. Esse devono essere dotate di particolari presidi di sicurezza.
Le strade extraurbane, principali e secondarie, a seconda dell'ente di appartenenza, si distinguono a loro volta in:
- statali;
- regionali;
- provinciali;
- comunali.
Infine, sono considerate "di servizio" le strade affiancate a percorsi principali (autostrade, strade extraurbane principali, strade urbane di scorrimento) aventi la funzione di consentire:
- la sosta e il raggruppamento degli accessi delle proprietà laterali alla strada principale;
- il movimento e le manovre dei veicoli non ammessi sulla strada principale.
Quali sono i limiti di velocità?
L'automobilista e il conducente di veicoli a due ruote deve regolare la velocità in modo tale da evitare ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose e ogni altra causa di disordine della circolazione. Per fare ciò deve tenere in considerazione diversi fattori:
- caratteristiche, stato e carico del veicolo;
- caratteristiche e stato della strada e del traffico;
- ogni circostanza di qualsiasi natura che può ostacolare la normale circolazione.
A ciò si deve aggiungere l'obbligo di rispettare i limiti di velocità indicati per le singole tipologie di strade, ossia:
- autostrade: massimo 130 km/h;
- strade extraurbane principali: massimo 110 km/h;
- strade extraurbane secondarie e strade extraurbane locali: massimo 90 km/h;
- strade dei centri abitati: massimo 50 km/h con possibilità di elevare tale limite a 70km/h per le strade in cui ciò sia consentito dalle caratteristiche costruttive e funzionali, previa installazione di apposita segnaletica.
Entro tali limiti i proprietari delle strade possono fissare velocità diverse se le condizioni del percorso lo consentono. In ogni caso, il conducente non può mai mantenere una velocità talmente ridotta da costituire intralcio o pericolo per il normale flusso della circolazione.
Infine, particolari limitazioni sono previste per determinate categorie di veicoli:
- ciclomotori: 45 km/h;
- autoveicoli o motoveicoli utilizzati per il trasporto delle merci pericolose quando viaggiano carichi: 50 km/h fuori dei centri abitati; 30 km/h nei centri abitati;
- macchine agricole e macchine operatrici: 40 km/h se montati su pneumatici o su altri sistemi analoghi; 15 km/h in tutti gli altri casi;
- quadricicli: 80 km/h fuori dei centri abitati;
- treni costituiti da un autoveicolo e da un rimorchio: 70 km/h fuori dei centri abitati; 80 km/h sulle autostrade;
- autobus e filobus di massa complessiva a pieno carico superiore a 8 t: 80 km/h fuori dei centri abitati; 100 km/h sulle autostrade;
- autoveicoli destinati al trasporto di cose o ad altri usi, di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t e fino a 12 t: 80 km/h fuori dei centri abitati; 100 km/h sulle autostrade;
- autoveicoli destinati al trasporto di cose o ad altri usi, di massa complessiva a pieno carico superiore a 12 t: 70 km/h fuori dei centri abitati; 80 km/h sulle autostrade;
- autocarri di massa complessiva a pieno carico superiore a 5 t se adoperati per il trasporto di persone: 70 km/h fuori dei centri abitati; 80 km/h sulle autostrade;
- mezzi d'opera quando viaggiano a pieno carico: 40 km/h nei centri abitati; 60 km/h fuori dei centri abitati.
Chiunque non rispetta i limiti di velocità è soggetto a sanzioni amministrative che vanno, a seconda dei casi, da 41 sino 3.287 euro. A tale provvedimento è possibile affiancare la pena accessoria della sospensione della patente.