Andalo
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Tra le perle assolute del Trentino, troviamo senza dubbio Andalo. Il borgo, posto a poco più di 1000 metri di altezza, è perfetto per qualsiasi tipo di vacanza e aspirazione.
La posizione, dominante e praticamente al centro dell'Altopiano Brenta-Paganella, consente una vista spettacolare e unica sulle Dolomiti più a ovest d'Italia. Per non parlare di laghi, boschi e prati verdi tutto l'anno.
Voglia di un'indimenticabile villeggiatura sulle nostre montagne più belle? Andalo può essere davvero la scelta giusta.
Andateci se vi piace: sport di montagna, cucina locale, relax.
Per quanto tempo: una settimana o più giorni.
Il periodo migliore: tutto l'anno.
Cosa sapere
Essendo un borgo incastonato in uno dei luoghi più belli d'Italia, è sempre il momento giusto per visitare Andalo: per la sua storia, per il suo centro iconico, per i suoi dintorni mozzafiato. Una magia, una gioia per gli occhi, per ogni tipo di turista.
D'estate, per la villeggiatura in famiglia, attiva o semplicemente di relax; d'inverno, per la magia della neve; nelle stagioni intermedie, per i colori indecifrabili e fiabeschi, per la calma, per trascorrere una vacanza lontana dai luoghi - e tempi - comuni.
Tra gli eventi che si svolgono ad Andalo ricordiamo il ricco calendario di manifestazioni per le famiglie, le numerose escursioni e le passeggiate all'insegna del contatto con la natura, unendo gli amanti dello sport e dell'ambiente.
Interessante è riflettere sui nomi delle persone e dei luoghi, molti di origine tedesca, legati all'arrivo dei coloni in loco. Il primo documento storico che abbiamo in merito alla città di Andalo è dell'anno 1251 allorché fu stipulato un contratto di lavoro e menzionato il comune.
Sotto il profilo turistico, il comune di Andalo è fortemente legato alla vocazione turistica, in particolare sciistica, con i famosi impianti di risalita della Paganella e i tanti alberghi che ospitano i turisti desiderosi di passare in zona un periodo di vacanza.
Il lago, da visitare
Caratteristico è il lago, di origine carsica che è possibile osservare dal parco che viene alimentato dalla pioggia, non avendo né immissari né emissari, ragion per la quale la sua grandezza varia di molto a seconda delle condizioni atmosferiche.
Di conseguenza, è facile intuire che la maggiore ampiezza del lago si raggiunga nel periodo primaverile a causa del periodo di disgelo. Il lago di Andalo si trova a 989 m s.l.m., nella regione compresa tra Andalo e il Piz Galin, è lungo in media circa 1,5 km, largo al massimo 360 metri e profondo 13 metri.
Il lago è molto amato dai turisti che amano passeggiare lungo la caratteristica strada che lo costeggia o praticare sci di fondo.
Dove si trova
Andalo è un comune sito nella provincia di Trento, in Trentino Alto Adige.
La posizione è davvero particolare poiché si trova nella regione centrale dell'Altopiano detto Brenta-Paganella. In particolare, la Paganella è alta più di 2000 metri mentre, ad ovest è collocato il Piz Galin che si distingue per i suoi 2440 metri circa di altezza.
Tra le montagne più rinomate della zona, oltre al Paganella ed al Piz Galin già citati, troviamo il Monte Canfedin e il Monte Gazza. Per quanto concerne il gruppo delle Dolomiti di Brenta, invece, troviamo la cima omonima alta più di 3000 metri sul livello del mare, così come la Cima Tosa, il Croz dell'Altissimo, il Campanile basso.
In merito al centro vero e proprio, invece, va detto che questo un tempo era suddiviso in tredici masi ovvero, Bortolon, Cadìn, Casa Nova, Clamer, Dos, Fovo, Ghezzi, Melchiori, Monech, Pegorar, Perli, Ponte e Toscana.
I diversi masi, di origine medievale, sono stati poi "accorpati" quindi hanno, attualmente, un aspetto molto diverso rispetto ad un tempo. Ciò non vale per il Maso Pegorar che, distaccato rispetto agli altri masi del centro, offre, dalla sua posizione, uno stupendo scorcio panoramico.
La storia di Andalo
Sotto il profilo storico, va chiarito innanzitutto che l'etimologia di Andalo è ancora intrisa di un alone di mistero. Alcuni collegano il toponimo alle regione Liguria, altri al gallico, in particolare, al nome di persona Antilo. Altri ancora, la maggioranza, ritengono che il nome Andalo derivi dal celtico o abbia radici veneto-illiriche: si pensa che fu utilizzato al fine di indicare i diversi masi. Secondo questa teoria, ci troveremmo di fronte ad un nome collettivo.
Si ipotizza che i primi abitanti del luogo provenissero dalla pieve, ovvero, dalla chiesa rurale del Banale che apparteneva al territorio di dominazione longobarda definito "Judiciaria Summa Laganensis" mentre, dalla fine del XII secolo risultano essere i Flavon i feudatari di quella zona.
Invero, ad alternarsi sulla zona di Andalo, in epoca medievale, furono i Flavon, i signori di Stenico ed il dominio del Principe-Vescovo di Trento. La regione di Andalo, infatti, risultava particolarmente attraente agli occhi dei conquistatori giacché, posta in posizione geograficamente strategica, rappresentava un punto di chiusura verso la Val di Non, a sud, e costituiva un ponte di passaggio per le valli Giudicarie.
Si pensi che solo nell'anno 1343 vennero stabiliti i confini del Banale verso Fai della Paganella che corrispondono ai confini attuali del comune di Andalo, mentre il Banale fu suddiviso in tre parti dette di Andalo, di Molveno e del Banale presso Castel Mani e Castel Stenico. Tale disposizione condusse ad una situazione di relativa indipendenza per quanto concerne i comuni di Andalo e Molveno che, tuttavia, facevano comunque parte della giurisdizione Tirolese di Sporo.
I primi masi a carattere abitativo stabile furono, con ogni probabilità, il Maso Toscana e il Maso Cadin, risalenti all'anno 1100, utilizzati dapprima come ricovero estivo per il bestiame e, in seguito, dai contadini legati al sistema feudale. La via che partiva dal Banale verso Molveno conduceva al Maso Toscana ed è per questa ragione che tutti i masi si trovano lungo un asse che è disposto verso il nord.
Come si vive
Sotto il profilo economico, va chiarito che il '900 ha visto un momento di trasformazione molto forte, passando dalla vocazione agricola a quella turistica, favorita dalla posizione geografica che ha legato indissolubilmente il luogo al turismo sportivo, in particolare a quello di natura sciistica. Di conseguenza, si è avuto un discreto sviluppo delle strutture ricettive.
Per quanto concerne la gastronomia, ricordiamo, tra i piatti tipici, la torta di patate accompagnati da formaggi e salumi, da gustare con un buon bicchiere di vino rosso Teroldego DOC. I piatti tipici sono costituiti da polenta farina gialla di Storo, funghi, formaggi di malga, carne salada, asparagi bianchi di Zambana.
Ricordiamo, inoltre, la trota del Trentino e gli strangolapreti, oltre al famoso speck che è nato in Tirolo ma è ampiamente diffuso anche nel Trentino. Impensabile, poi, non associare la regione alle mele tipiche oltre che ai vigneti.